Commento denigratorio sul sito che mira solo a provocare sfoghi degli utenti: responsabile il blogger

Il contenuto del blog nel suo complesso stimola effettivamente un costruttivo esercizio del diritto di critica o è solo una mera provocazione di sfoghi?

Commento denigratorio sul sito che mira solo a provocare sfoghi degli utenti: responsabile il blogger

In tema di diffamazione, il blogger è responsabile dell'offesa arrecata per gli scritti di carattere denigratorio pubblicati sul proprio sito da terzi quando, venutone a conoscenza, non provveda tempestivamente alla loro rimozione, atteso che tale condotta equivale alla consapevole condivisione del contenuto lesivo dell'altrui reputazione e consente l'ulteriore diffusione dei commenti diffamatori. Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto, quanto ai contenuti inseriti da terzi nel blog, che il sito era stato creato proprio al fine di commentare con soddisfazione tutte le rimozioni operate in occasione del cambio avvenuto ai vertici del Ministero della Giustizia nel Dipartimento della Giustizia Minorile, e ciò rende evidente come anche il commento del lettore anonimo sia stato favorito da quanto già postato dal creatore del blog. Se è vero che, in astratto, a carico dell’amministratore del blog non grava un obbligo di controllo ex ante degli scritti di terzi, potendosi riconoscere solo un dovere di rimozione dei contenuti lesivi di cui egli sia venuto a conoscenza, occorre tuttavia considerare anche se il contenuto del blog nel suo complesso stimoli effettivamente un costruttivo esercizio del diritto di critica ovvero, come nel caso in esame, si risolva in una mera provocazione di sfoghi in cui i fatti e le responsabilità denunciate non siano in alcun modo spiegate. (Ordinanza 24818 del 18 agosto 2023 della Cassazione)

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