Comportamenti inurbani verso la vicina di casa: condannato per molestie

Inequivocabili le condotte tenute dall’uomo finito sotto processo. Decisivo il turbamento subito dalla donna

Comportamenti inurbani verso la vicina di casa: condannato per molestie

Epiteti volgari, auguri di morte e lanci di escrementi contro la vicina: sacrosanta la condanna per molestie. Nessuna giustificazione per un uomo finito sotto processo per gli esecrabili comportamenti tenuti nei confronti di una vicina di casa. A inchiodarlo è stato l’evidente turbamento subito dalla donna. Impossibile tollerare che i pessimi rapporti di vicinato sfocino in comportamenti che non sono semplicemente poco urbani. Decisivi i dettagli della vicenda, ricostruita grazie alle parole di alcuni testimoni: nello specifico, è emersa la sequela di comportamenti molesti (epiteti volgari, pedinamenti, auguri di morte) posti in essere dall’uomo, altresì descritto come irascibile e litigioso nei riguardi delle altre persone, ai danni della vicina di casa, la quale ha rievocato timori e paure ingenerati dai comportamenti dell’uomo. A questo proposito, un teste – a fronte anche dell’oggettivo rilevante divario fisico e di età tra l’uomo e la donna – ha dato conto che, in un’occasione, la signora, intercettata sulla pubblica via e fatta oggetto di insulti e di ferali auspici, era stata costretta a cambiare marciapiede. (Sentenza 14963 dell’11 aprile 2023 della Cassazione)

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