Concordato preventivo: via libera col nuovo piano post Covid
Decisivo il riferimento agli effetti pregiudizievoli provocati dalla pandemia e alle concrete prospettive di ripresa derivanti dalla attenuazione dell’emergenza causata dalla diffusione del Covid

Ammissibile il concordato preventivo se la società presenta un nuovo piano, alla luce anche delle disposizioni normative post Covid. Non decisivo il fatto che il precedente piano sia stato bocciato dai creditori. Nello specifico, i giudici hanno fatto riferimento alle disposizioni normative post Covid e hanno dato il via libera all’apertura di un concordato preventivo basato dalla società su un nuovo piano, centrato sull’affitto di un ramo di azienda e sul sostegno economico esterno proveniente da un trust. Legittima, quindi, e fruttuosa la richiesta avanzata dalla società e mirata ad ottenere un ulteriore periodo di tempo per formulare un nuovo piano e una nuova proposta di concordato preventivo. Decisivo, in questa ottica, il riferimento agli effetti pregiudizievoli provocati dalla pandemia, alle concrete prospettive di ripresa derivanti dalla attenuazione dell’emergenza causata dalla diffusione del Covid e all’esigenza di presentare un nuovo piano al fine di adeguare la proposta agli impatti negativi determinati dalla situazione emergenziale, fornendo maggiori garanzie di esecuzione del piano e introducendo nuovi meccanismi di cessione degli asset costituenti parte dell’attivo concordatario. (Decreto del 25 gennaio 2023 del Tribunale di Roma)