Condannato per avere strappato di mano lo smartphone alla moglie

Inefficace la scusa addotta dall’uomo, il quale ha sostenuto di avere agito solo per prendere contezza del nome dell’avvocato della consorte

Condannato per avere strappato di mano lo smartphone alla moglie

A inchiodare l’uomo è anche la constatazione che l’episodio si colloca in un contesto già difficile per la donna, preda dell’ossessione e delle violenze del consorte. Per i giudici è sacrosanta la condanna dell’uomo, colpevole del reato di rapina per avere strappato letteralmente di mano lo smartphone alla moglie. Irrilevante, osservano i giudici, il fatto che l’uomo si sia difeso spiegando di avere solo voluto prendere contezza del nome del legale della consorte. I magistrati ribadiscono che nel delitto di rapina il profitto può concretizzarsi in qualsiasi utilità, anche solo morale, in qualsiasi soddisfazione o godimento che la persona che agisce si riprometta di ritrarre, anche non immediatamente, dalla propria azione, purché questa sia attuata impossessandosi con violenza o minaccia della cosa mobile altrui, sottraendola a chi legittimamente la detiene. Per maggiore chiarezza, infine, viene richiamato il principio applicato al delitto di furto, principio secondo cui il fine di profitto del reato di furto, caratterizzante il dolo specifico, può consistere anche in un fine di natura non patrimoniale. (Sentenza 29360 del 6 luglio 2023 della Cassazione)

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