Conducente inadeguato per il veicolo potente: è colpevole per l’incidente che causa la morte del passeggero

L'automobilista aveva volontariamente assunto la guida del mezzo, chiedendo espressamente le chiavi, pur essendo consapevole del fatto che si trattasse di un veicolo a trazione posteriore integrale e che le copiose precipitazioni avevano reso l'asfalto scivoloso e con aderenza limitata

Conducente inadeguato per il veicolo potente: è colpevole per l’incidente che causa la morte del passeggero

I giudici chiariscono che, in generale, mettersi al volante di un veicolo pur senza avere adeguate competenze su come guidarlo significa porre a rischio la propria incolumità e quella di eventuali passeggeri. Legittima, perciò, nel drammatico caso preso in esame, la condanna dell’automobilista che compiendo un azzardo si è posto alla guida di un veicolo potente - un ‘pick up’ -, ha tenuto una velocità non adeguata anche alle condizioni meteo e della strada e, alla fine, ha perso il controllo del mezzo e provocato la morte dell’amico che sedeva al suo fianco. Decisivo il riferimento alla dinamica dell’incidente. Su questo fronte, difatti, i giudici sottolineano che l’uomo al volante aveva volontariamente assunto la guida del mezzo, chiedendo espressamente le chiavi, pur essendo consapevole del fatto che si trattasse di un veicolo a trazione posteriore integrale, e che le copiose precipitazioni avevano reso l'asfalto scivoloso e con aderenza limitata. Ciò nonostante, il conducente aveva affrontato, su strada extraurbana, una curva destrorsa in leggera salita, con una velocità non commisurata alle condizioni di tempo e luogo. Difatti, il conducente aveva perso il controllo del veicolo che, a causa di una sovrasterzata, si era diretto verso il margine destro della strada e aveva impattato contro un manufatto, con conseguente ribaltamento del mezzo e ripercussioni letali per il passeggero. (Sentenza 20253 del 12 maggio 2023 della Cassazione)

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