Conferimento di capitale da parte del socio: irrilevante un ritardo di pochi giorni nel compimento dell’operazione
Attesa la natura consensuale del contratto di sottoscrizione dell’aumento di capitale della società, deve escludersi che il ritardo di due giorni, rispetto alla scadenza fissata nella diffida ad adempiere per il versamento del conferimento, assuma rilevanza giuridica

Nessuna rilevanza giuridica è attribuibile al lieve ritardo - di pochissimi giorni - nel conferimento di capitale da parte del socio. I giudici chiariscono che, in materia di società di capitali, la vicenda modificativa dell’atto costitutivo derivante dall’aumento di capitale sociale a pagamento si struttura in tre passaggi: il primo si concretizza con la deliberazione sociale dell’aumento, deliberazione che può qualificarsi come proposta contrattuale; il secondo si concretizza con la sottoscrizione - quale manifestazione unilaterale di volontà di adesione dei soci, o eventualmente dei terzi, all’aumento deliberato - con cui il sottoscrittore si obbliga ad un determinato conferimento, aumentando la propria partecipazione o conservandola in caso di azzeramento del capitale sociale per perdite (ovvero assumendo la qualità di socio se terzo); il terzo si concretizza, ovviamente, col conferimento del capitale, conferimento che va inteso come atto esecutivo dell’accordo raggiunto in origine. A fronte di tale quadro, e attesa la natura consensuale del contratto di sottoscrizione dell’aumento di capitale della società, deve escludersi che il ritardo di due giorni, rispetto alla scadenza fissata nella diffida ad adempiere per il versamento del conferimento, assuma rilevanza giuridica. (Sentenza del 10 marzo 2023 del Tribunale di Napoli)