Costretto ad elemosinare in patria, lavoro stabile in Italia: protezione per lo straniero
Palese la condizione di estrema vulnerabilità vissuta dall’uomo nel suo Paese di origine

Protezione possibile per lo straniero che ha un lavoro a tempo indeterminato in Italia mentre in patria ha vissuto in condizione di tale povertà da essere costretto addirittura a chiedere l’elemosina. I giudici mettono a confronto le gravissime condizioni di vita affrontate dallo straniero in patria e il percorso di integrazione compiuto in Italia. In particolare, viene sottolineato che l’uomo, orfano di padre e di madre, è stato costretto, in patria, per anni a chiedere l’elemosina mentre in Italia è riuscito addirittura ad ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato come benzinaio. Accolta la tesi proposta dal legale che ha rappresentato lo straniero, tesi mirata a sottolineare l’estrema vulnerabilità dell’uomo in caso di ritorno in Paese di origine, e ciò alla luce della sua giovane età, dell’assenza di legami familiari in patria e del vissuto caratterizzato da condizioni di estrema povertà, a fronte della elevata propensione all’integrazione testimoniata dall’attività lavorativa svolta in Italia. (Ordinanza 28494 del 30 settembre 2022 della Corte di Cassazione)