Danni da vaccinazione: il ritiro del vaccino non basta per inchiodare il Ministero della Salute

Respinta la tesi proposta dai genitori di una bambina che ha riportato una seria malattia nel periodo successivo ad una vaccinazione

Danni da vaccinazione: il ritiro del vaccino non basta per inchiodare il Ministero della Salute

Per i danni subiti da una bambina a seguito di una vaccinazione nessun addebito è possibile a carico del Ministero della Salute anche se il vaccino è stato ritirato a breve distanza dall’inoculazione. Su questo punto i giudici precisano che la circostanza dell’avvenuto ritiro dalla circolazione del vaccino in esame, a breve distanza di tempo dalla vicenda occorsa a carico della bambina, è irrilevante, poiché non è stata fornita dai genitori della bambina alcuna inoppugnabile dimostrazione circa il possesso, da parte del Ministero della Salute, di dati attendibili sull’efficacia della vaccinazione all’epoca della relativa somministrazione alla bambina. Respinta, quindi, la tesi proposta dai genitori della bambina e mirata a presentare il ritiro del vaccino come un potenziale riscontro della colpevolezza della condotta dell’amministrazione sanitaria a fronte di un presunto trascurato controllo sulla pericolosità della somministrazione o, comunque, sulla relativa irragionevolezza della somministrazione in considerazione dell’inadeguatezza dell’efficacia immunitaria conseguibile grazie al vaccino. (Ordinanza 3933 del 9 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)

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