Denaro e generi alimentari come ‘regalo’ per lasciare operare i commercianti ambulanti abusivi: condannato il capo della Polizia municipale

Incontestabile il reato di induzione indebita a dare utilità. Decisivo il monitoraggio effettuato da alcuni carabinieri

Denaro e generi alimentari come ‘regalo’ per lasciare operare i commercianti ambulanti abusivi: condannato il capo della Polizia municipale

Pochi euro e generi alimentari per consentire ai commercianti ambulanti abusivi di continuare a vendere: condannato il capo della Polizia municipale. Incontestabile il reato di induzione indebita a dare utilità commesse abusando della qualità di capo della Polizia municipale e pretendendo la consegna di modesti importi – nell’ordine di 2 o 3 euro – dai commercianti ambulanti che nel mercato cittadino non avevano presentato richiesta di occupazione del suolo pubblico. A inchiodare il capo della Polizia municipale è stato il monitoraggio effettuato da alcuni carabinieri, i quali prima hanno notato un vigile urbano che, in uniforme e con l’auto di servizio, si aggirava per le vie del mercato riscuotendo denaro contante, generi e altre merci da alcuni commercianti e poi, insospettiti da quella situazione, hanno avviato immediatamente un servizio di osservazione al fine di appurare la liceità di quella condotta, riuscendo, infine, a documentare come il capo della Polizia municipale, avvalendosi della sua qualità di pubblico ufficiale, stesse riscuotendo indebitamente da alcuni commercianti abusivi e non autorizzati, con pagamenti in denaro ovvero sotto forma di altri generi alimentari, il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche destinate al mercato. (Sentenza 36769 del 28 settembre 2022 della Corte di Cassazione)

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