Erroneo il blitz compiuto dai Carabinieri: nessuna condanna del Ministero della Difesa
Respinta l’istanza risarcitoria avanzata da un uomo e una donna ritrovatisi i militari armati dentro casa

Nessun addebito a carico del Ministero della Difesa a fronte dell’errore compiuto dai militari dell’Arma dei Carabinieri nell’effettuare un blitz nella casa di due privati cittadini. I giudici precisano che commettere un errore non è di per sé indice d’una condotta colposa, anche perché un errore può essere tanto colpevole quanto incolpevole. Dunque, sostenere che un danno è stato causato per errore non basta, di per sé, a dare prova dell’esistenza d’una colpa civile in capo a chi quell’errore ha commesso. Inutile, quindi, l’azione giudiziaria proposta da un uomo e una donna e mirata a sottolineare il danno psichico e morale riportato a seguito dell’episodio verificatosi nell’ottobre del 2008, quando, alle 4 del mattino, nella loro abitazione una squadra di Carabinieri, a volto coperto e armi in pugno, fece irruzione intimando loro perentoriamente di alzarsi e seguirli in caserma. Inutile la sottolineatura, fatta dall’uomo e dalla donna che, come accertato solo in seguito, l’irruzione da parte dei Carabinieri fu frutto di errore. Irrilevante, infine, secondo i giudici, anche il fatto che al momento dell’irruzione i militari dell’Arma non si qualificarono immediatamente come appartenenti alle forze dell’ordine, ma lo fecero solo in un secondo momento. (Ordinanza 31633 del 26 ottobre 2022 della Corte di Cassazione)