I precedenti penali battono i legami familiari: sì all’espulsione dello straniero

Per i giudici è prioritario tenere conto della pericolosità sociale dello straniero. In secondo piano, invece, il fatto che in Italia vivano i figli con la loro madre

I precedenti penali battono i legami familiari: sì all’espulsione dello straniero

Compagna e figli in Italia non bastano ad evitare l’espulsione dello straniero che si è trattenuto irregolarmente in Italia e che è socialmente pericoloso, come certificato, secondo i giudici, dai suoi precedenti penali. A inchiodare lo straniero è soprattutto un dettaglio: la mancanza di prove in merito all’assistenza e al sostegno economico forniti alla compagna e ai figli che vivono in Italia. I giudici sottolineano quanto emerso dalla valutazione sulla pericolosità sociale, in concreto e guardando all’attualità, dello straniero. Nello specifico, il riferimento è a numerose condanne penali per gravi reati contro il patrimonio e contro le persone (furti aggravati, rapina, associazione per delinquere) commessi in varie parti del territorio nazionale, come certificato dalla lunga lista del casellario giudiziario. Per quanto concerne il presunto fronte familiare, viene sottolineato che lo straniero ha dichiarato, in origine, di non avere legami parentali in Italia, né di essere convivente, senza allegare elementi qualificanti circa le attuali condizioni di vita familiari e sociali, e solo successivamente si è limitato a dichiarare di essere padre di due figli minori, residenti in Italia ma con la madre, senza però dedurre alcuna forma di convivenza, assistenza o sostegno economico in loro favore. (Ordinanza 2274 del 25 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)

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