Impossibile parlare di danno non grave se la somma sottratta è pari a 400 euro

Condanna confermata, quindi, per il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche, che ha trattenuto indebitamente denaro per una somma pari a 400 euro

Impossibile parlare di danno non grave se la somma sottratta è pari a 400 euro

Impossibile mettere in dubbio la responsabilità penale dell’uomo che si è appropriato della somma di denaro versatagli da un uomo per la registrazione del trasferimento della proprietà di una vettura. I giudici escludono anche l’ipotesi di riconoscere l’attenuante prevista in caso di danno patrimoniale di speciale tenuità. A fronte delle obiezioni difensive, i giudici ribadiscono che, in tema di reati contro la pubblica amministrazione, ai fini del riconoscimento dell’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità si deve valutare il solo aspetto del pregiudizio economico cagionato dal singolo fatto reato, e non la gravità della vicenda nel suo complesso. Di conseguenza, solo in base al valore patrimoniale di ciascun fatto appropriativo deve essere apprezzata la ricorrenza o meno dell’attenuante prevista in caso di danno patrimoniale lieve allorché si tratti di delitti contro il patrimonio o che comunque offendono il patrimonio come il delitto di peculato, mentre non si può fare riferimento al danno cagionato ai beni dell’imparzialità, della trasparenza e del buon andamento dell’attività amministrativa. Alla luce di questi punti fermi è semplice, secondo i giudici, la lettura della vicenda oggetto del processo, poiché, pur considerando il solo profilo patrimoniale dell’entità del danno cagionato, in ogni caso, l’importo di 400 euro oggetto del singolo peculato per cui si procede esclude di per sé l’attenuante prevista in caso di danno patrimoniale di speciale tenuità. (Sentenza 30148 dell’11 luglio 2023 della Cassazione)

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