Legittimo l’arresto del rapinatore a quattro ore dal colpo
Incontestabile l’azione della polizia giudiziaria, poiché il colpevole è stato beccato con la refurtiva ancora posizionata nel mezzo con cui si era dato alla fuga dopo il blitz in un supermercato

Valido l’arresto del rapinatore a quattro ore dal colpo in un supermercato. Legittima l’azione compiuta dalla polizia giudiziaria poiché il colpevole è stato beccato con la refurtiva – alcune bottiglie – ancora posizionata nel cestello della bicicletta che aveva usato per allontanarsi dall’esercizio commerciale. I giudici ricordano che, in tema di arresto nella quasi flagranza del reato, il requisito della sorpresa del colpevole con cose o tracce del reato non richiede la diretta percezione dei fatti da parte della polizia giudiziaria, né che la sorpresa non avvenga in maniera casuale, ma solo l’esistenza di una stretta contiguità fra la commissione del fatto e la successiva sorpresa del presunto autore con le cose o le tracce del reato e dunque il susseguirsi, senza soluzione di continuità, della condotta del reo e dell’intervento degli operanti a seguito della percezione delle cose o delle tracce. In sintesi, per la legittimità dell’arresto, eccetto il caso di vera e propria flagranza, e per l’attualità del reato è sufficiente che l’indiziato di reato sia sorpreso in possesso di cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso poco prima il reato. E nel caso preso in esame si è appurato che il colpevole è stato fermato alle ore 23.30, come indicato nel verbale di arresto, ed è stato trovato in possesso delle bottiglie asportate poche ore prima – alle ore 19.15 circa – dal supermercato, bottiglie ancora posizionate nel cestello della bicicletta che egli aveva usato per allontanarsi dall’esercizio commerciale. Ciò consente di stabilire che l’arresto è stato correttamente operato. (Sentenza 34375 del 16 settembre 2022 della Corte di Cassazione)