Madre condannata per le punizioni corporali alla figlia

Per i giudici è logico parlare di maltrattamenti. Decisivi i racconti dettagliati e attendibili della ragazzina

Madre condannata per le punizioni corporali alla figlia

Stop dai giudici alle punizioni corporali per i figli. Legittimo parlare, difatti, di maltrattamenti in famiglia, e legittimo, di conseguenza, sanzionare penalmente i genitori. Esemplare la decisione con cui è stata condannata a diciotto mesi di reclusione per avere costretto la figlia minorenne, di neanche 14 anni, a sopportare un regime di vita mortificante e violento. A far emergere l’incubo è stata proprio la ragazzina, raccontando in modo dettagliato, e perciò attendibile, le pessime abitudini educative della madre. Nello specifico, si è appurato che la donna era solita percuotere ripetutamente la figlia con un cucchiaio di legno, tirarle i capelli e, infine, costringerla a stare inginocchiata per diverse ore con le braccia alzate. Evidenti, quindi, le reiterate condotte violente, aggressive e ingiuriose tenute dalla madre nei confronti della figlia. Conseguente, quindi, la condanna della donna, obbligata anche a risarcire i danni arrecati alla ragazzina. (Sentenza 45405 del 9 dicembre 2021 della Cassazione)

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