Messaggi sgradevoli all’amico della moglie: condannato per stalking

Inequivocabile, secondo i giudici, alla luce del ristretto arco temporale e del numero di messaggi, lo stato di paura instillato nel destinatario delle comunicazioni

Messaggi sgradevoli all’amico della moglie: condannato per stalking

Condannato per stalking l’uomo che, preda della gelosia verso la moglie, su Facebook tempesta di messaggi poco gradevoli un amico della consorte. Per i giudici è inequivocabile, anche alla luce del ristretto arco temporale e del numero di messaggi, lo stato di paura instillato nel destinatario delle sgradevoli comunicazioni, caratterizzate da contenuto minatorio e offensivo. Ricostruita nei dettagli la vicenda, i giudici non mostrano dubbi: all’uomo va attribuita la responsabilità penale per il reato di stalking, poiché egli ha, per motivi di gelosia nei confronti della moglie, molestato e minacciato un conoscente della consorte, inviandogli, tramite il social network Facebook, numerosi messaggi di testo dal contenuto minatorio e offensivo e così ingenerando in lui un fondato timore per la propria incolumità. E su quest’ultimo punto i giudici aggiungono una precisazione importante: il destinatario dei messaggi on line era stato già vittima di un’aggressione fisica per mano dell’uomo sotto processo. (Sentenza 42784 del 10 novembre 2022 della Corte di Cassazione)

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