Messaggio truffaldino della banca: nessuna responsabilità del cliente per la somma sottrattagli dal conto

I giudici sottolineano un dettaglio fondamentale: il truffatore ha adottato un sistema tecnicamente sofisticato

Messaggio truffaldino della banca: nessuna responsabilità del cliente per la somma sottrattagli dal conto

Nessuna colpa addebitabile al cliente della banca se egli rimane vittima di un messaggio truffaldino che però pareva assolutamente normale, almeno in apparenza, e che gli è costato l’addebito di un bonifico di quasi 8.000 euro. Nello specifico caso preso in esame, il cliente della banca ha prodotto copia del messaggio incriminato e ciò ha consentito di evincere alcuni dettagli fondamentali: il linguaggio sembra caratterizzato da un tono formale e non contiene errori grammaticali; il link contenuto si riferisce all’intermediario e si inserisce una schermata che reca il riferimento all’acronimo del gruppo bancario di cui è parte l’intermediario; il messaggio risulta essersi inserito nello storico delle conversazioni genuine precedentemente intercorse con l’intermediario. Impossibile, in sostanza, addebitare profili di colpa grave al cliente della banca. Ciò perché il truffatore ha adottato un sistema tecnicamente sofisticato, tale da concretare un’ipotesi di malfunzionamento del servizio di pagamento o un altro inconveniente connesso al servizio di disposizione di ordine di pagamento, pur inteso in senso ampio, destinato a ricadere nella sfera del rischio di impresa dell’intermediario. (Decisione del 1° settembre 2022 del collegio di Roma dell’Arbitrato bancario finanziario)

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