Morte causata dalla trasfusione di sangue infetto: prescrizione a scoppio ritardato per l’azione risarcitoria dei familiari

Illogico fare riferimento al termine di prescrizione del diritto al ristoro economico per il soggetto che ha contratto una malattia a causa del sangue infetto

Morte causata dalla trasfusione di sangue infetto: prescrizione a scoppio ritardato per l’azione risarcitoria dei familiari

È errato ancorare il diritto dei congiunti ad agire per il risarcimento del danno subito iure proprio per la perdita della vita del loro parente, conseguente a un contagio con esito mortale, all’exordium praescriptionis per la vittima principale. Ciò anche perché, nell’ipotesi che la morte della vittima principale preceda l’accertamento della causa della morte, il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno per il soggetto che assume di avere contratto per contagio una malattia, anche in relazione alla vittima principale, decorre solo dal momento in cui tale malattia viene percepita o può essere percepita quale danno ingiusto conseguente al comportamento doloso o colposo di un terzo, usando l’ordinaria oggettiva diligenza e tenuto conto della diffusione delle conoscenze scientifiche. Peraltro, valutando in dettaglio il caso sottoposto all’esame dei giudici e relativo a un uomo a cui era state somministrate trasfusioni di sangue infetto, in occasione di alcuni ricoveri ospedalieri, con conseguente contagio da epatite C e, a molti anni di distanza, con l’evoluzione della malattia in cirrosi e in cancro al fegato che ne aveva provocato infine la morte, i giudici ribadiscono che la responsabilità del Ministero della Salute per i danni da trasfusione di sangue infetto ha natura extracontrattuale, sicché il diritto al risarcimento è soggetto alla prescrizione quinquennale. Ne consegue che in caso di decesso del danneggiato a causa del contagio, la prescrizione rimane quinquennale per il danno subito da quel soggetto in vita, del quale il congiunto chieda il risarcimento iure hereditatis, trattandosi pur sempre di un danno da lesione colposa, reato a prescrizione quinquennale (alla data del fatto), mentre la prescrizione è decennale per il danno subito dai congiunti della vittima iure proprio, in quanto, da tale punto di vista, il decesso del congiunto emotrasfuso integra omicidio colposo, reato a prescrizione decennale. (Ordinanza 34132 del 21 novembre 2022 della Corte di Cassazione)

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