Niente liquidazione controllata per il debitore in forte crisi

Rilevante il fatto che il debitore non possa neanche offrire beni o crediti futuri da liquidare a beneficio dei creditori

Niente liquidazione controllata per il debitore in forte crisi

Niente procedura di liquidazione controllata per il debitore povero e che non può neanche offrire beni o crediti futuri da liquidare a beneficio dei creditori. I giudici chiariscono che, a fronte di una situazione di sovraindebitamento, non può avere accesso alla liquidazione controllata il debitore povero e che non possa neanche offrire beni o crediti futuri da liquidare a beneficio del ceto creditorio. In questa situazione, difatti, la procedura sarebbe del tutto priva di utilità e persino suscettibile di generare, causa la maturazione di spese prededucibili, ulteriori passività a carico del debitore. I giudici aggiungono poi che la circostanza che le disposizioni in materia di esdebitazione del soggetto sovraindebitato distinguano tra esdebitazione di diritto, che segue l’apertura della procedura di liquidazione controllata, ed esdebitazione cosiddetta senza utilità, rivolta proprio al debitore persona fisica che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura, conferma l’intento del legislatore di evitare il passaggio obbligato del debitore povero attraverso una procedura liquidatoria non utile per assenza di beni da liquidare e tale da assorbire in costi professionali tutte le esigue risorse disponibili del soggetto sovraindebitato. (Ordinanza del 30 settembre 2022 del Tribunale di Palermo)

News più recenti

Mostra di più...