Prova a sottrarre un pacco Amazon dalla portineria di un palazzo: è tentato furto in abitazione. Legittimo l’arresto in flagranza di reato
La portineria di uno stabile condominiale rientra nell’ambito della tutela dei beni predisposta dal Codice Penale in ragione della sua destinazione a privata dimora

Decisiva, a questo proposito, la sottolineatura che la portineria di uno stabile condominiale rientra nell’ambito della tutela dei beni predisposta dal Codice Penale in ragione della sua destinazione a privata dimora. Nessun dubbio, quindi, sulla giustezza dell’l’arresto in flagranza di reato eseguito dalle forze dell’ordine. Ciò perché i furti consumati all’interno di aree condominiali rientrano nella categoria ‘furto in abitazione’ prevista nel Codice Penale, spiegano i giudici. In sostanza, è catalogabile come furto in abitazione una condotta che si concretizza nel furto proprio nella portineria di un condominio, in quanto la portineria di uno stabile condominiale rientra nell’ambito della tutela dei beni predisposta dal Codice Penale in ragione della sua destinazione a privata dimora ed essendo, in ogni caso, incontrovertibile la sua natura pertinenziale sia in riferimento all’unità immobiliare occupata dal portiere nello stabile condominiale, sia, pro quota, in riferimento a tutti gli altri appartamenti dello stesso complesso immobiliare. Difatti, si parla, più in generale, di furto in abitazione a fronte della sottrazione illecita di beni mobili posti all’interno di aree condominiali, anche quando esse non siano nella disponibilità esclusiva dei singoli condòmini. (Sentenza 48916 del 22 dicembre 2022 della Corte di Cassazione)