Responsabilità da abuso di attività di direzione e coordinamento: vale anche per le società partecipate che gestiscono servizi di interesse generale e svolgono attività d’impresa

I paletti normativi in merito alla responsabilità da abuso di attività di direzione e coordinamento si applicano agli enti pubblici per i quali la partecipazione sociale è finalizzata all’esercizio della propria attività imprenditoriale ovvero per finalità di natura economico finanziaria. Ciò significa che essi valgono, dunque, anche per le società partecipate che gestiscono servizi di interesse generale e svolgono attività d’impresa. Al contrario, invece, quei paletti non si applicano per quelle società, detenute da enti locali, che devono unicamente prestare servizi di interesse generale nei limiti di competenza dell’ente locale socio o svolgere servizi o attività strumentali per il perseguimento dei fini istituzionali dell’ente locale socio. In sostanza, si fa riferimento, precisano i giudici, a società che non svolgono un’attività d’impresa ma funzioni amministrative. Tirando le somme, è la natura imprenditoriale dell’attività espletata dalla società controllata che è decisiva ai fini dell’applicazione, all’ente controllante, della responsabilità prevista per società ed enti che, esercitando attività di direzione e coordinamento di società, agiscono nell’interesse imprenditoriale – proprio o altrui – in violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale delle società medesime, ma tale natura imprenditoriale non ricorre allorquando la controllata sia una società meramente strumentale per il solo svolgimento di attività di autoproduzione esclusivamente a favore degli enti pubblici soci. (Sentenza del 13 settembre 2022 del Tribunale di Napoli)