Sì alla ristrutturazione dei debiti per i coniugi mandati in crisi dal mutuo

Decisiva la constatazione che la banca che ha erogato un mutuo che comportava rate di rimborso superiori alle possibilità di pagamento dei debitori

Sì alla ristrutturazione dei debiti per i coniugi mandati in crisi dal mutuo

Colpevole la banca che ha erogato un mutuo che comportava rate di rimborso superiori alle possibilità di pagamento dei debitori - moglie e marito - e che per questi ultimi ha, in sostanza, determinato l'aggravamento della situazione di indebitamento. Di conseguenza, è priva di fondamento l’opposizione della società che ha ‘acquistato’ quel credito al piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato dai coniugi, i quali possono così ‘salvare’ anche la loro casa, che era destinata ad essere messa all’asta. Nel caso specifico si è appurato che moglie e marito avevano una procedura esecutiva in corso da anni sul loro immobile, che, peraltro, era stato già venduto all’asta tre volte, ma ogni volta gli acquirenti, non avevano saldato il prezzo di aggiudicazione, e l'immobile era tornato disponibile per la vendita. A fronte dello spauracchio dell’ennesima asta, i coniugi hanno chiesto alla banca una richiesta di rinegoziazione del mutuo, tenendo conto del cosiddetto ‘fondo salva casa’, e contestualmente hanno provveduto a depositare, presso il Tribunale, un’istanza di sospensione dell'esecuzione, facendo riferimento alla possibile rinegoziazione del mutuo. Il giudice dell'esecuzione ha sospeso l'asta e i due coniugi hanno chiesto e ottenuto l’omologa del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore da loro presentato. Decisiva, secondo i giudici, la constatazione, alla luce del nuovo ‘Codice della crisi di impresa’, che la banca non aveva valutato, al momento della erogazione del mutuo, il merito creditizio dei due coniugi che avevano presentato richiesta di finanziamento. (Sentenza del 5 luglio 2023 del Tribunale di Bergamo)  

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