Spintona l’agente che vuole perquisirgli la macchina: legittima la condanna
Logico, secondo i giudici, parlare di resistenza a pubblico ufficiale, poiché il proprietario della vettura ha posto in essere una opposizione fisica e verbale verso l’agente

Nel caso specifico, preso in esame dai giudici, una lite tra due uomini ha causato l’intervento delle forze dell’ordine, con successiva azione di un agente di Polizia che ha provato a perquisire la vettura di uno dei due uomini coinvolti nella lite per accertare la presenza di uno sfollagente metallico. Pronta l’opposizione da parte del proprietario del veicolo, opposizione però non accettabile. Respinta la tesi difensiva, mirata a ridimensionare il comportamento oggetto del processo e a presentarlo come una semplice reazione estemporanea, non idonea, e neanche rivolta, a impedire l’attività di perquisizione della vettura. Questa visione buonista non ha convinto però i giudici, i quali hanno ribadito che è sacrosanto parlare di resistenza a pubblico ufficiale, poiché l’uomo ha posto in essere una opposizione fisica e verbale verso l’agente di Polizia per impedire la perquisizione della propria autovettura. (Sentenza 20628 del 15 maggio 2023 della Cassazione)