Aggredisce un ivoriano e lo insulta: riconosciuto l’odio razziale
Inequivocabile il comportamento di un cittadino italiano. Irrilevante il fatto che egli abbia precedentemente trattato con rispetto lo straniero

Riconosciuta l’aggravante dell’odio razziale se l’aggressione compiuta ai danni di un cittadino ivoriano è accompagnata da una frase spiacevole. Per i giudici è solido il quadro probatorio a sostegno dell’accusa, poiché si è appurato che il cittadino italiano ha commesso, anche per motivi di odio razziale, atti persecutori nei confronti della persona offesa, un giovane ivoriano, non solo aggredendolo e minacciandolo, ma pure violandone ripetutamente il domicilio, anche al fine incendiarne l’abitazione. Impossibile, invece, catalogare gli accertati comportamenti aggressivi come reazione per gli apprezzamenti sgradevoli fatti dallo straniero nei confronti della fidanzata del cittadino italiano. Inutile la linea difensiva proposta dal legale del cittadino italiano e mirata ad escludere l’aggravante dell’odio razziale sottolineando che il suo cliente aveva in passato trattato con rispetto lo straniero, offrendogli anche da bere, e che i problemi erano cominciati quando il giovane ivoriano aveva fatto apprezzamenti poco eleganti nei confronti della fidanzata dell’uomo. (Sentenza 27978 del 19 luglio 2022 della Corte di Cassazione)