Assegno divorzile alla donna se l’ex marito vanta il doppio delle entrate di lei
Evidente la differenza a livello economico tra i due ex coniugi. Irrilevante il fatto che la donna abbia un regolare contratto di lavoro

Assegno divorzile riconosciuto all’ex moglie anche se ella ha un lavoro regolare, con contratto a tempo indeterminato, e un adeguato reddito. A inchiodare l’ex marito, difatti, sono due circostanze: in primo luogo, il fatto che egli percepisca il doppio delle entrate dell’ex moglie, e, in secondo luogo, il fatto che egli non abbia dimostrato di dovere mantenere la figlia avuta da un’altra relazione. Inutili, quindi, le obiezioni proposte dall’uomo e mirate a sottolineare la solidità della posizione economica raggiunta dall’ex moglie. I giudici ritengono difatti significativa la evidente sperequazione reddituale tra i due ex coniugi, e considerano congruo l’importo mensile di 250 euro a titolo di assegno divorzile, soprattutto perché l’ex marito è percettore di un reddito doppio rispetto a quello dell’ex moglie. Inoltre, non può essere trascurata, sempre secondo i giudici, la durata della convivenza matrimoniale, protrattasi per venti anni, e ciò al fine di consentire all’ex moglie di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio. Infine, l’uomo non ha dato prove certe in merito alla consistenza dell’onere economico da lui sostenuto per il mantenimento della terza figlia, nata da una successiva relazione. (Ordinanza 10226 del 30 marzo 2022 della Corte di Cassazione)