Assegno divorzile all’ex moglie laureata ma da troppo tempo lontana dal mercato del lavoro
I giudici sottolineano la posizione di debolezza economica della donna, frutto anche della decisione di occuparsi della famiglia, dare una mano all’attività professionale del marito e stare lontana dal mercato del lavoro

Per i giudici è palese, difatti, la posizione di debolezza economica della donna, che si è sacrificata per la famiglia durante il matrimonio, è rimasta per anni lontana dal mercato del lavoro – occupandosi, peraltro, della parte amministrativa concernente l’attività professionale svolta dal coniuge – e ora si ritrova ad avere scarse possibilità di trovare un’occupazione, nonostante il titolo di studio posseduto. Nel caso preso in esame dai giudici si è appurato che la donna ha conseguito una laurea in Giurisprudenza dopo la rottura con il marito. Questo dettaglio, ossia un titolo di studio potenzialmente spendibile nel mercato del lavoro, non è però sufficiente per mettere in discussione la scarsa solidità economica della donna, che comunque si ritrova ad avere scarse opportunità di lavoro. Secondo l’uomo è lampante come l’ex moglie si sia colpevolmente posta in una situazione di precarietà economica, avendo scelto di non esercitare alcuna professione, nonostante il conseguimento della laurea in Giurisprudenza. I giudici ritengono invece non censurabile la posizione della donna, poiché l’età e l’inesperienza, frutto di una scelta coniugale condivisa col marito, le hanno reso oggettivamente assai difficile, se non impossibile, il rientro nel mercato del lavoro. (Ordinanza 23998 del 2 agosto 2022 della Corte di Cassazione)