Bimba caduta da un gioco nel parco comunale: colpevoli i genitori
Nessuna colpa attribuibile all’ente locale. Palese la scarsa attenzione prestata dai due adulti alla figlioletta

Colpevoli i genitori poco vigili per la caduta del figlioletto da un gioco presente nel parco comunale. Impossibile porre sotto accusa l’ente locale: se non sono provati difetti nell’attrezzatura utilizzata dal bambino, allora è logico porre sotto accusa la scarsa attenzione prestata dagli adulti. Scenario della vicenda è un parco comunale nella provincia dell’Aquila. All’interno di quella struttura una bambina rimane ferita a causa della caduta da un gioco. Per i genitori è evidente la responsabilità del Comune, poiché, raccontano, sul gioco risultava presente una sostanza oleosa che impediva una presa adeguata. Secondo i giudici, invece, lo sfortunato incidente subito dalla bambina va addebitato ai suoi genitori che, essendo persone adulte, avrebbero dovuto vigilare su di lei. Ciò perché l’utilizzo delle strutture esistenti in un parco giochi non si connota, di per sé, per una particolare pericolosità, se non quella che normalmente deriva da simili attrezzature, le quali presuppongono, comunque, una qualche vigilanza da parte degli adulti sui bambini impegnati a giocare. Di conseguenza, in un parco giochi gli adulti debbono avere ben presenti i rischi connessi all’utilizzo di determinate attrezzature, seppur riservate ai bambini, e per questo non possono invocare come fonte della responsabilità dell’ente locale, una volta che si è verificato l’incidente, l’esistenza di una situazione di pericolo che, invece, proprio loro sono tenuti doverosamente a calcolare. (Ordinanza 12549 del 20 aprile 2022 della Corte di Cassazione)