Borseggiatore subito fermato dalla vittima e prontamente bloccato: il furto è comunque realizzato

Impossibile ridimensionare la gravità della condotta tenuta dal borseggiatore. Impossibile parlare di mero tentato furto

Borseggiatore subito fermato dalla vittima e prontamente bloccato: il furto è comunque realizzato

Condanna severa per il borseggiatore anche se la sua vittima ha una pronta reazione e riesce a bloccarlo prima che egli sia dia alla fuga. Per i giudici, difatti, il furto deve comunque considerarsi realizzato in pieno. Nel caso preso in esame dai giudici, un uomo, toccato da un borseggiatore, si è subito reso conto di non avere più lo smartphone e ha reagito prontamente, individuando prima e riuscendo a bloccare poi, grazie anche all’aiuto di altre persone, il malvivente. Respinta l’ipotesi difensiva, mirata a vedere l’episodio, verificatosi in un mercato, ridimensionato a mero tentativo di furto. Su questo punto i giudici osservano che tra l’apprensione del cellulare e la sorveglianza della vittima si è creato uno iato temporale in cui si colloca l’acquisizione della signoria sul bene da parte del borseggiatore. In sostanza, si deve parlare di furto consumato perché la persona offesa ha perso, sia pure per brevissimo tempo, perso la signoria sul proprio smartphone. Senza dimenticare, poi, l’assenza di una vigilanza continuativa e immanente da parte della vittima sull’azione furtiva compiuta dal borseggiatore. (Sentenza 29029 del 22 luglio 2022 della Corte di Cassazione)

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