Danni all’immobile durante alcuni lavori: colpevole non solo la ditta ma anche i proprietari che le hanno affidato l’intervento

I giudici tengono a precisare che la conclusione di un appalto di opere non comporta in alcun modo la perdita della custodia da parte del committente

Danni all’immobile durante alcuni lavori: colpevole non solo la ditta ma anche i proprietari che le hanno affidato l’intervento

Danni agli immobili in locazione: a causarli un incendio sviluppatosi sul tetto del fabbricato, tetto su cui una società stava eseguendo, su incarico dei proprietari, un intervento di manutenzione della guaina impermeabilizzante. Colpevole, però, non solo la ditta ma anche i soggetti che in qualità di proprietari degli immobili hanno affidato i lavori. I giudici sottolineano che la conclusione di un appalto di opere non comporta in alcun modo la perdita della custodia da parte del committente, non essendo in alcun modo sostenibile che la consegna dell’immobile, affinché vi siano eseguiti dei lavori, equivalga a un corrispondente trasferimento del ruolo di custode verso i terzi, ossia verso la ditta, poiché una simile evenienza finirebbe con l’integrare una sorta di esonero contrattuale da responsabilità. I giudici ribadiscono poi che la conclusione dell’appalto tra due parti non può giungere a incidere surrettiziamente sulla sfera giuridica del terzo, nel senso di deprivarlo del proprio diritto risarcitorio nei confronti del committente o del custode. Peraltro, nell’appalto d’opere – siano esse pubbliche o private – il committente non può non conservare un rapporto con il bene oggetto di lavori, poiché l’iniziativa consistente nel disporre l’esecuzione di talune opere sul proprio bene non rappresenta null’altro che l’esercizio di un potere giuridico o di fatto su di esso. (Ordinanza 12909 del 22 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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