Disoccupato e indagato per avere rapinato un’anziana donna: legittimi gli arresti domiciliari

Evidente, secondo i giudici, la pericolosità dell’uomo. È concreta la possibilità che commetta ulteriori reati

Disoccupato e indagato per avere rapinato un’anziana donna: legittimi gli arresti domiciliari

Logico ritenere pericoloso l’uomo disoccupato che è stato indagato per avere sottratto una borsa ad una anziana donna. Legittima, di conseguenza, l’applicazione a suo carico degli arresti domiciliari. Chiaro il ragionamento fatto dai giudici: la mancanza di un lavoro rende plausibile che l’uomo accusato di rapina ai danni di una signora possa replicare l’azione criminosa. Condivisa dalla Cassazione la linea di pensiero che aveva accomunato già Gip e Tribunale. Palesi le esigenze cautelari che legittimano l’applicazione degli arresti domiciliari, soprattutto tenendo presente le modalità del fatto e la mancanza di occupazione dell’uomo accusato di avere effettuato la rapina. Innanzitutto viene sottolineato che la rapina è stata posta in essere ai danni di una donna anziana, superando la resistenza da lei opposta alla sottrazione della borsa e ciò anche a costo di provocarle, come poi è accaduto, lesioni personali. Poi viene richiamata l’assenza di una occupazione lavorativa per l’uomo: questo dettaglio fa ritenere concreto il rischio di reiterazione dell’azione criminosa. (Sentenza 5896 del 21 febbraio 2022 della Cassazione)

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