Documenti alla mano l’ex moglie prova le proprie rinunce professionali durante il matrimonio: possibile il riconoscimento dell’assegno divorzile

Irrilevante l’attuale autosufficienza economica della donna, che ha mostrato di essersi sacrificata durante il matrimonio

Documenti alla mano l’ex moglie prova le proprie rinunce professionali durante il matrimonio: possibile il riconoscimento dell’assegno divorzile

Plausibile la richiesta di assegno divorzile avanzata dall’ex moglie che mette sul tavolo documenti utili a certificare che il divario non solo reddituale ma anche patrimoniale rispetto all’ex marito è frutto di tutti i sacrifici da lei fatti in ventitré anni di matrimonio. Nella vicenda presa in esame dai giudici è accertata la personale autosufficienza economica della donna, la quale lavora dal 2006 ed è attualmente inquadrata come collaboratrice scolastica, ma, allo stesso tempo, la donna ha dato prova – anche con documentazione ad hoc – del sacrificio da lei sopportato, durante la convivenza coniugale, per aver rinunciato a realistiche occasioni professionali e reddituali. Secondo i giudici la pretesa della donna ha un fondamento, poiché, precisano, l’assegno di divorzio deve essere riconosciuto non in rapporto al pregresso tenore di vita familiare, ma in misura adeguata anzitutto a garantire, in funzione assistenziale, l’indipendenza o l’autosufficienza economica dell’ex coniuge, avuto riguardo alla concreta situazione del coniuge richiedente l’assegno nel contesto in cui egli vive, e inoltre deve essere adeguato a compensare il coniuge economicamente più debole del sacrificio sopportato durante il matrimonio per aver rinunciato a realistiche occasioni professionali. (Ordinanza 12800 del 21 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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