Effusioni consensuali tra lui e lei, che poi, a causa dell’alcol, perde i sensi: condannato per violenza sessuale

Respinte le obiezioni difensive mirate a mettere in dubbio la consapevolezza dell’uomo in merito al sopravvenuto mancato consenso della donna al rapporto sessuale

Effusioni consensuali tra lui e lei, che poi, a causa dell’alcol, perde i sensi: condannato per violenza sessuale

 

Dopo aver ricostruito l'episodio segnalato da una donna, i giudici hanno dichiarato l'uomo imputato colpevole di violenza sessuale, in quanto ha sfruttato lo stato psicologico inferiore della vittima causato dall'abuso di alcol per costringerla ad atti sessuali. La condanna è consistita in due anni e sei mesi di reclusione emessa dal GUP del Tribunale, successivamente aumentata dai giudici d'Appello a due anni e otto mesi di reclusione.

Il difensore dell'uomo contesta le convinzioni dei giudici riguardo all'aspetto psicologico del reato imputato al suo cliente.  La Corte di cassazione però respinge le obiezioni della difesa, confermando che la donna non poteva acconsentire all'atto sessuale a causa dell'incoscienza dovuta all'alcol. È stato sottolineato che nel contesto di reati sessuali tra adulti, il consenso deve essere continuativo durante l'intero atto sessuale. Anche se inizialmente la persona offesa aveva manifestato consenso, se successivamente interviene una manifestazione contraria, si configura violenza sessuale. Questa visione è valida anche quando, come in questo caso, una circostanza successiva priva la parte offesa della capacità di acconsentire al rapporto sessuale. (Cass., sent. num.19638, sez. III, depositata il 17 maggio 2024).

News più recenti

Mostra di più...