Esclusione del socio: provvedimento soggetto alla prescrizione quinquennale
Fondamentale il riferimento ai diritti che derivano dai rapporti sociali, ossia dalle relazioni che si istituiscono fra i soggetti dell’organizzazione sociale in dipendenza diretta con il contratto di società e delle situazioni determinate dallo svolgimento della vita sociale

Soggetta alla prescrizione quinquennale la misura con cui si stabilisce l’esclusione del socio dalla società. Questa la posizione assunta dai giudici chiamati ad esaminare il contenzioso riguardante la delibera con cui una società ha sancito l’esclusione del socio che nel ruolo di amministratore unico aveva compiuto gravi atti di mala gestio. I giudici precisano che la normativa dettata dal Codice Civile per le società semplici in materia di esclusione del socio per gravi inadempienze alla legge o al contratto sociale – normativa applicabile a tutte le società di persone – attiene senz’altro a diritti disponibili e non a situazioni giuridiche soggettive per le quali la causa di estinzione sia esclusa dalla legge. Di conseguenza, la misura di espulsione deliberata dalla maggioranza dei soci – non diversamente dall’ipotesi in cui i soci siano soltanto due e per l’effetto l’esclusione del socio inadempiente venga pronunciata dal Tribunale – non può sfuggire alla generale regola della prescrizione dei diritti, come per il diritto alla risoluzione contrattuale. E a venire in rilievo è la prescrizione breve quinquennale relativa ai diritti che derivano dai rapporti sociali, ossia dalle relazioni che si istituiscono fra i soggetti dell’organizzazione sociale in dipendenza diretta con il contratto di società e delle situazioni determinate dallo svolgimento della vita sociale, precisano i giudici. (Sentenza dell’8 febbraio 2022 della Corte d’Appello di Trento)