Evidente la scarsa manutenzione della scalinata: niente risarcimento per la caduta subita
Assolto il Comune, citato in giudizio dalla donna vittima del capitombolo

Nessun addebito a carico del Comune per il capitombolo subito da una donna a causa della scarsa manutenzione di una scalinata, se la evidente precarietà dei gradini avrebbe dovuto spingerla a essere prudente e a usare maggiore attenzione, o addirittura ad evitare di percorrere quel tratto. Per i giudici è chiaramente colpevole la donna, che ha affrontato con superficialità una scalinata chiaramente dissestata e perciò è finita a terra rovinosamente. In sostanza, non è emerso un collegamento chiaro tra la caduta e la situazione di pericolo causata dalla scalinata, mentre è palese che la persona danneggiata, se fosse stata più attenta, avrebbe potuto evitare il brutto capitombolo. Assolto, quindi, il Comune. Decisiva la presa in esame della scalinata, poiché è emersa sì la precaria manutenzione della struttura, ma allo stesso tempo si è potuto appurare che la condizione dissestata della scalinata balzava all’occhio, poiché i punti di usura e di instabilità presenti in discesa erano immediatamente percepibili e non nascosti né da fogliame o da altri materiali, e inoltre la donna ben conosceva il luogo, in quanto era solita percorrere quel tratto di strada, posto nelle immediate vicinanze della sua abitazione. (Ordinanza 7173 del 4 marzo 2022 della Cassazione)