Giudici sempre più severi nel riconoscimento del “valore artistico” delle opere di design
A partire dal 2001, solamente 16 opere di design di fascia estremamente elevata hanno ricevuto riconoscimento ufficiale. Il Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di tutela per un vigneto caratterizzato da pali speciali.

Il Tribunale di Torino ha rifiutato di proteggere la "Vigna dei Pastelli", un vigneto tra le Langhe e il Monferrato, come opera d'arte, non concedendo al creatore il diritto del valore artistico riconosciuto in base alla legge sul diritto d'autore. Le opere di design che detengono carattere creativo e valore artistico sono quelle che, negli ultimi anni, hanno ricevuto il riconoscimento giudiziario limitato a pochi prodotti di alta fascia nel design. Rispetto al caso della vigna, il Tribunale ha interpretato i pali colorati come un elemento funzionale di supporto e non come opera creativa, contestando la presenza della creatività necessaria per la tutela del diritto d'autore, sia come opera d'arte applicata all'industria, sia come design privo di valore artistico.
L'approccio legislativo ha subito cambiamenti nel tempo. L'articolo 2, n. 4, della legge sul diritto d'autore definiva i prodotti di design come "opere d'arte applicate all'industria", condizionando la tutela al valore artistico scindibile dall'aspetto industriale. Tuttavia, con l'introduzione del decreto legislativo n. 95/2001, la "scindibilità" è stata eliminata, richiedendo ora carattere creativo e valore artistico per ottenere protezione.
Il concetto di valore artistico è stato soggetto a differenti interpretazioni, con riferimenti a criteri estetici, di eleganza e di carattere soggettivo. Gli standard oggettivi per determinare il valore artistico includono il riconoscimento in ambienti culturali, l'esposizione in mostre o musei, la pubblicazione su riviste specializzate, l'assegnazione di premi e un'elevata valutazione sul mercato.
I tribunali hanno riconosciuto il valore artistico solo a pochi prodotti di design di fascia "alta". Inizialmente ristretto a prodotti iconici come la lampada "Arco" di Castiglioni e il divano "LC" di Le Corbusier, la tutela si è estesa a prodotti meno noti, ma in grado di esprimere una transizione dall'applicazione industriale a un'estetica intrisa di cultura. Prodotti come le Ferrari "250 GTO", i "Moon Boots" e il "cubo di Rubik" sono stati inclusi nelle opere artistiche riconosciute dalla giurisprudenza. Articoli come le statuine "Thun", la poltroncina "Intervista" e i "Moon Boots" hanno ricevuto particolare attenzione, enfatizzando la creatività al di là degli indici oggettivi di valore artistico (Trib. Torino del 24 giugno 2024).