I ripetuti abbandoni del tetto coniugale non bastano per negare l’assegno divorzile all’ex moglie

Riconosciuto l’assegno divorzile all’ex moglie nonostante ella si sia resa responsabile, a matrimonio ancora ufficialmente in corso, di ripetuti abbandoni del tetto coniugale

I ripetuti abbandoni del tetto coniugale non bastano per negare l’assegno divorzile all’ex moglie

I giudici ritengono ineccepibile la cessazione civile del matrimonio e respingono l’ipotesi, fatta balenare dalla donna, di una intervenuta riconciliazione fra i coniugi. In questa ottica, l’elemento della coabitazione assume un carattere neutro, soprattutto a fronte di un aspro e articolato contenzioso processuale in corso da oltre 20 anni fra le parti, contenzioso che ha comportato l’instaurazione di ben oltre 20 procedimenti civili mai interrotti neppure nel periodo in cui, secondo la prospettazione della donna, sarebbe intervenuta la riconciliazione. Per quanto concerne l’assegno divorzile riconosciuto alla donna, i giudici richiamano l’apporto da lei fornito al patrimonio familiare e la notevole sproporzione reddituale tra gli ex coniugi. In questo quadro, pur prendendo atto dei ripetuti allontanamenti dalla casa coniugale donna, allontanamenti definiti inopportuni, viene valorizzata la funzione compensativa dell’assegno divorzile, dando rilievo al contributo dato dall’ex moglie alla famiglia ed ai figli, e alle fortune del marito, rese possibili unicamente delegando le incombenze familiari alla moglie. (Ordinanza 21751 dell’8 luglio 2022 della Corte di Cassazione)

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