Il Ministro della Giustizia vs il fentanyl: un focus sulle tossicodipendenze nelle carceri italiane

Il fentanyl, una droga estremamente pericolosa anche in piccole quantità, è stato al centro dell'intervento del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la presentazione della Relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia a Palazzo Chigi

Il Ministro della Giustizia vs il fentanyl: un focus sulle tossicodipendenze nelle carceri italiane

Nordio ha annunciato un controllo mirato sull'uso di questa sostanza nelle carceri, concentrandosi sia sull'assunzione del farmaco sia sulle modalità di somministrazione.

Ma cosa è esattamente il fentanyl? Si tratta di un forte antidolorifico di sintesi, inizialmente destinato ai pazienti con cancro. Quando usato illegalmente, è 100 volte più potente della morfina e 50 volte più forte dell'eroina.

Il Ministro ha dichiarato che i provveditorati regionali sono stati incaricati di fornire dettagli agli istituti penitenziari, inclusi i tipi e le quantità di fentanyl presenti, i pazienti che lo assumono anonimamente e le dosi distribuite giornalmente. L'obiettivo è anche evitare lo scambio di cerotti al fentanyl tra i detenuti, garantendo un uso sicuro di questa sostanza.

Oltre alle carceri, tale droga può essere rilevata durante le indagini preliminari di reati legati alle droghe. In tal senso, il Ministro ha annunciato una collaborazione con figure chiave della magistratura per stabilire linee guida utili alle indagini preliminari, con l'obiettivo di uniformare le perizie e le consulenze che individuano la presenza di questa droga.

Nordio ha anche sottolineato l'importanza di sensibilizzare sul fentanyl e la sua diffusione, concentrandosi sulle sue implicazioni nelle carceri e nei processi legali. Questo impegno si integra con le iniziative di prevenzione avviate dal governo per affrontare la questione delle droghe e garantire la sicurezza nella società.

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