Legge 104, benefici anche per i parenti del partner riconosciuto con l’unione civile

Posizione innovativa assunta dall’Inps con una circolare ad hoc. Ampliata la concessione di permessi mensili e congedo straordinario

Legge 104, benefici anche per i parenti del partner riconosciuto con l’unione civile

Valgono anche per i parenti del partner riconosciuto con l’unione civile i benefici previsti dalla legge 104. A fare chiarezza con una circolare ad hoc è l’Istituto nazionale di previdenza sociale. Nessuna novità, invece, per le convivenze di fatto, poiché, spiegano dall’Inps, non è possibile riconoscere il rapporto di affinità tra il convivente di fatto e i parenti dell’altro partner, poiché non si tratta di un istituto giuridico bensì di una situazione di fatto, per l’appunto, tra due persone che decidono di formalizzare il loro legame affettivo. Sinora il diritto ai benefici previsti dalla legge 104 veniva sì applicato anche alle unioni civili, ma escludendone l’estensione riconosciuta ai soggetti da un rapporto di coniugio, pur a fronte di situazioni simili, ossia caratterizzate da una stabile relazione tra le parti e da un rapporto di affettività che da essa deriva anche nei confronti dei parenti del partner. Ora l’istituto previdenziale fornisce nuove istruzioni operative, finalizzate al riconoscimento dei benefici previsti dalla legge 104 anche in favore dei parenti dell’altra parte dell’unione civile. In sostanza, permessi mensili e congedo straordinario sono concedibili anche per parenti e affini delle parti di una unione civile. (Circolare 36 del 7 marzo 2022 dell’Istituto nazionale di previdenza sociale)

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