Liti e dissapori tra coniugi per la scelta lavorativa della moglie, ma è il tradimento della donna a causare la crisi coniugale

Addebitabile perciò alla donna la separazione. Respinta di conseguenza la sua richiesta di mantenimento

Liti e dissapori tra coniugi per la scelta lavorativa della moglie, ma è il tradimento della donna a causare la crisi coniugale

Crisi coniugale addebitabile alla moglie che ha tradito il marito. Questo dato di fatto è centrale, secondo i giudici, nella lettura delle difficoltà sorte nella coppia, e pone in secondo piano i dissapori posti in evidenza dalla donna e originati dall’opposizione dell’uomo alla scelta lavorativa da lei compiuta. In sostanza, a rompere gli equilibri tra moglie e marito e a rendere intollerabile la convivenza sotto lo stesso tetto è stata la scoperta del tradimento perpetrato dalla donna, che deve perciò anche dire addio all’ipotesi di ottenere il mantenimento dal marito. Irrilevante, nella vicenda presa in esame dai giudici, il fatto che l’uomo abbia riconosciuto l’esistenza di litigi e dissapori verificatisi in epoca anteriore al tradimento e originati dalla scelta lavorativa della donna. Per i giudici, difatti, vanno ridimensionate le frizioni sorte tra i coniugi prima della relazione adulterina della donna, e non possono essere catalogate come «la causa della intollerabilità della convivenza tra moglie e marito», causa che invece va individuata nel tradimento subito dall’uomo. Non a caso il giudizio di separazione è stato promosso a distanza di alcuni mesi dall’inizio della relazione extraconiugale della donna, annotano i giudici. (Ordinanza 10416 del 31 marzo 2022 della Corte di Cassazione)

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