Misure protettive del patrimonio: confermate se vi sono i presupposti per un risanamento dell’impresa

Rilevante la constatazione che è plausibile un percorso negoziale di soluzione della crisi

Misure protettive del patrimonio: confermate se vi sono i presupposti per un risanamento dell’impresa

Confermate le misure protettive del patrimonio richieste dall’imprenditore in crisi se, analizzando la situazione dell’azienda, emergono sì rilevanti condizioni di squilibrio patrimoniale ed economico-finanziario ma, al contempo, anche elementi che possono far ritenere astrattamente e ragionevolmente conseguibile il risanamento dell’impresa. Nello specifico della vicenda presa in esame dai giudici si è preso atto dell’avvio delle trattative dell’imprenditore con i creditori e si è dato un giudizio positivo sulla possibilità di confermare per un periodo di 120 giorni le misure protettive chieste dall’imprenditore, visto e considerato che ciò non può comportare un significativo aggravamento delle posizioni debitorie mentre può favorire un percorso negoziale di soluzione della crisi, in presenza di ragionevoli prospettive di risanamento dell’azienda. Accolta, quindi, l’istanza dell’imprenditore, incentrata soprattutto sulla misura secondo cui i creditori finora procedenti in via esecutiva, e tutti gli altri eventuali creditori, non possono acquisire diritti di prelazione, se non concordati con l’imprenditore, né possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e sui diritti con cui viene esercitata l’attività di impresa, per la durata di 120 giorni, eventualmente prorogabili per il tempo necessario ad assicurare il buon esito delle trattative coi creditori. (Ordinanza del 20 luglio 2022 del Tribunale di Padova)

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