Multato l’automobilista che si apparta per motivi fisiologici sul guard-rail in autostrada
Censurabile la condotta accertata dalla Polizia stradale. Rilevante il fatto che l’uomo non si è alcun modo premurato di evitare di essere visto dagli altri automobilisti

Nessuna via di fuga per l’automobilista colto in fallo dalla Polizia stradale. Inequivocabile la condotta da lui tenuta, e a inchiodarlo è anche il non avere fatto nulla per evitare di essere visto dagli altri automobilisti. Per i giudici non ci sono dubbi: urinare in piedi sul guard-rail posto a delimitazione della corsia di emergenza di un tratto autostradale è un atto contrario alla pubblica decenza. Mentre è irrilevante, invece, il fatto che la condotta tenuta dall’automobilista non sia stata percepita da alcuno e che non sia risultata concretamente offensiva. Impossibile, inoltre, sempre secondo i giudici, riconoscere all’automobilista quello stato di necessità che consente la sosta in corsia di emergenza in caso di malessere del guidatore o del conducente, stato di necessità che va escluso in caso di bisogno impellente. Difatti, a causa della presenza di alcuni lavori in corso, egli ha occupato la corsia preferenziale ed è comunque risultato ben visibile dalla pattuglia della Polizia che ha poi provveduto ad effettuare il verbale. (Ordinanza 19573 del 17 giugno 2022 della Corte di Cassazione)