Pavimentazione sconnessa: niente risarcimento per il ciclista poco accorto che finisce a terra
Esclusa la responsabilità del Comune. Decisiva la valutazione della condotta del ciclista

Niente risarcimento da parte del Comune per il ciclista finito rovinosamente a terra a causa della pavimentazione fortemente sconnessa della via pubblica da lui percorsa. A salvare l’ente locale è la constatazione della condotta poco accorta tenuta dall’uomo alla guida del proprio velocipede. Per i giudici è impensabile riconoscere un ristoro economico in favore del ciclista vittima della caduta. Ciò perché nel transitare, in sella al proprio velocipede, su una via pubblica caratterizzata da una pavimentazione fortemente sconnessa l’uomo ha tenuto un comportamento poco accorto. In sostanza, si può legittimamente ricondurre la caduta subita dal ciclista alla scarsa attenzione da lui manifestata durante la corsa in sella alla bici. In particolare, se il ciclista avesse proceduto con la necessaria avvedutezza, avrebbe certamente evitato di incorrere nella caduta, sanciscono i giudici. Inutile, quindi, il richiamo fatto dall’uomo alla condizione dissestata della strada da lui percorsa e caratterizzata, a suo dire, da un’insidia imprevedibile e non evitabile. (Ordinanza 9410 del 23 marzo 2022 della Corte di Cassazione)