Posizione economica più debole per la donna che si è dedicata alla famiglia: ha diritto all’assegno divorzile
Rilevante soprattutto il sacrificio in materia di aspettative professionali subito dalla donna durante il matrimonio

Confermato l’assegno divorzile all’ex moglie se emerge che la rilevata sproporzione economico-patrimoniale tra lei e l’ex marito è riconducibile alle scelte di conduzione familiare adottate e condivise in costanza di matrimonio con il sacrificio delle aspettative professionali di lei che si era sempre occupata della casa e delle figlie. Per ampliare e rendere più chiaro il quadro, comunque, i giudici sottolineano non solo che la donna si è dedicata in maniera piena ed esclusiva alla cura della famiglia durante il matrimonio, ma anche la sua attuale condizione reddituale - palesemente poco solida se raffrontata con la situazione patrimoniale dell’ex marito -, la sua età e la sua condotta complessiva, anche valutata in considerazione delle concrete possibilità ed offerte di lavoro esistenti al momento della disgregazione del vincolo matrimoniale. Respinta, inoltre, anche la richiesta avanzata dall’uomo e mirata alla revoca dell’assegnazione all’ex moglie dell’unità immobiliare posta al piano terreno della casa familiare. Su questo punto i giudici ricordano che l’assegnazione di una porzione della casa familiare al genitore – l’uomo, in questo caso – non collocatario dei figli può disporsi solo nel caso in cui l’unità abitativa sia del tutto autonoma e distinta da quella destinata ad abitazione della famiglia o sia comunque agevolmente divisibile, mentre in questo caso è stata ritenuta non provata l’indipendente fruibilità del bene, cioè dell’unità immobiliare posta al piano terreno della casa familiare. (Ordinanza 13658 del 29 aprile 2022 della Corte di Cassazione)