Primo approccio al mondo del lavoro per l’ex moglie: ha diritto all’assegno divorzile
Irrilevanti le sue proprietà immobiliari. Ciò che conta è la prevedibile difficoltà nel reperire un’occupazione ben retribuita

Assegno divorzile in favore dell’ex moglie poiché ella, pur proprietaria di due immobili, non può contare su redditi paragonabili a quelli dell’ex marito, trovandosi, difatti, ad affrontare il mondo del lavoro per la prima volta, in non più giovane età, dopo essersi dedicata in via esclusiva, nel corso del matrimonio, alla cura della famiglia. Definitiva la cifra che l’uomo dovrà versare all’ex moglie: ben 2.000 euro al mese. Su questo punto i giudici chiariscono che non sono stati trascurati gli aspetti potenzialmente incidenti sulla posizione reddituale e patrimoniale dell’ex marito e dell’ex moglie. In particolare, da un lato, si è tenuto conto delle proprietà immobiliari di entrambi e, dall’altro, si è escluso che, a fronte dei notevoli proventi derivanti dall’attività lavorativa dell’uomo, la seconda usufruisse di proventi di analoga entità o fosse in grado di procurarseli introducendosi per la prima volta nel mondo del lavoro, in non più giovane età, dopo essersi dedicata totalmente alla famiglia durante il matrimonio. In sostanza, la donna è sì proprietaria di due immobili, destinati però l’uno ad abitazione familiare e l’altro a casa di villeggiatura, e nuda proprietaria di altri due appartamenti dai quali non ricava alcun reddito, ma, allo stesso tempo, non usufruisce di risorse economiche proprie (provenienti da attività lavorativa o da costanti sovvenzioni della famiglia di origine) idonee a consentirle di conservare l’elevato tenore di vita goduto prima della separazione. (Ordinanza 13408 del 28 aprile 2022 della Corte di Cassazione)