Rapporto amicale e paritario con gli allievi: ciò non rende meno grave il comportamento del professore che palpeggia una studentessa

Confermata la condanna del docente, ritenuto colpevole di violenza sessuale ai danni della ragazza

Il rapporto paritario e d’amicizia tra docente e allievi non può giustificare né rendere meno grave il palpeggiamento del professore al sedere di una studentessa. Quell’episodio va catalogato come violenza sessuale in piena regola, anche perché, precisano i giudici, è evidente la connotazione sessuale dei rapidi toccamenti rivolti ai glutei della ragazza. Una volta ricostruito il fattaccio, avvenuto all’interno di una scuola superiore, è inevitabile la condanna per il docente. Respinta la tesi difensiva proposta dal legale che rappresenta il professore, tesi mirata a ridimensionare la condotta spiegando che i toccamenti hanno sì attinto la giovane allieva in una zona erogena, cioè i glutei, ma non ne hanno compromesso in alcun modo la libertà sessuale e aggiungendo che essi costituivano l’espressione di un modus agendi informale del docente, finalizzato all’instaurazione di un rapporto amicale e paritario con gli allievi. I giudici sottolineano invece l’intrinseca natura sessuale degli atti, la rapidità con cui furono compiuti, la loro reiterazione, il contesto scolastico in cui si collocarono e la percezione della loro portata invasiva avuta dalla giovane studentessa. (Sentenza 13682 dell’11 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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