Rimane a piedi dopo l’incidente stradale: niente risarcimento per i tempi lunghi della compagnia assicurativa nel versargli il previsto indennizzo
Il proprietario del veicolo incidentato non ha spiegato per quale ragione non si è adoperato per ripararlo o per acquistarne uno nuovo
Se la vettura è fuori uso dopo l’incidente stradale, il proprietario non può chiedere un ristoro economico alla compagnia assicurativa solo perché quest’ultima ha, a suo avviso, impiegato troppo tempo per versargli l’indennizzo previsto e così gli ha impedito di riparare la vettura o di prenderne una nuova. Su questo tema i giudici sottolineano che l’automobilista non ha chiarito i motivi per i quali non ha provveduto a porre rimedio alla situazione di disagio, ossia perché non si è adoperato per far riparare, se possibile, prontamente il veicolo né per acquistarne uno nuovo. Ciò significa che i danni da lui lamentati sono ascrivibili al suo comportamento e non all’inerzia della compagnia assicurativa. E per danni debbono intendersi le spese da lui sostenute per i propri spostamenti nel periodo compreso tra il verificarsi dell’incidente e il momento dell’incasso dell’indennizzo versatogli dall’assicurazione, che, chiariscono i giudici, non può essere certo condannata per i tempi lunghi necessari per effettuare il pagamento all’automobilista. (Ordinanza 12385 del 15 aprile 2022 della Corte di Cassazione)