Risarcimento ridotto per i familiari della persona che non indossava la cintura di sicurezza in occasione dell’incidente che ne ha causato la morte
Decisiva la colpevole imprudenza compiuta dalla persona che viaggiava come passeggero sull’auto poi coinvolta in un sinistro

Risarcimento ridotto per i familiari dell’uomo deceduto mentre era il passeggero di una vettura coinvolta in un terribile incidente stradale. Decisiva la constatazione che l’uomo, pur essendo trasportato dall’automobile, non aveva utilizzato la cintura di sicurezza. Quest’ultimo dettaglio rende legittima la pretesa avanzata dalla compagnia assicurativa e mirata ad ottenere una drastica riduzione dell’indennizzo destinato ai familiari dell’uomo deceduto. I giudici sottolineano che dall’istruttoria espletata è emerso che lo sfortunato giovane, che viaggiava sul sedile di destra, cioè accanto al conducente, era stato rinvenuto esanime all’interno della vettura, privo delle cinture di sicurezza. Palese, perciò, il nesso causale tra tale colposa omissione, sanzionata dal Codice della strada, e il grave trauma cranico riscontrato dall’esame autoptico sul cadavere dell’uomo. Logico, quindi, ridurre l’entità del risarcimento nella misura di un terzo a titolo di concorso di colpa. Fondamentale, in questa ottica, anche il richiamo al verbale redatto dalla Polizia stradale, che ha consentito di accertare in modo chiaro la responsabilità del passeggero della vettura, colpevole del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. (Ordinanza 26052 del 5 settembre 2022 della Corte di Cassazione)