Scudetto tricolore sullo scooter importato dalla Cina: evidente l’inganno per i compratori

Indiscutibile, secondo i giudici, la violazione della normativa a tutela del Made in Italy

Scudetto tricolore sullo scooter importato dalla Cina: evidente l’inganno per i compratori

Legittimo parlare di violazione della normativa a tutela del Made in Italy quando vengono importate dalla Cina diversi scooter che assomigliano chiaramente alla Vespa e che vengono poi caratterizzate con uno scudetto tricolore. Evidente l’inganno per i compratori. Legittimo, di conseguenza, il sequestro di oltre cinquanta ciclomotori. Inequivocabili, secondo i giudici, due dati: le linee degli scooter che richiamano la mitica Vespa, e la presenza, sulla scocca di ogni mezzo, di uno scudetto tricolore, apposto con l’obiettivo di bluffare sull’effettivo paese di fabbricazione. Respinta la tesi, proposta dal rappresentante della società che ha effettuato l’importazione dei ciclomotori in Italia, secondo cui l’apposizione dello scudetto tricolore è da ricollegarsi esclusivamente al marchio distintivo della società e non ha invece alcuna idoneità a trarre in inganno i potenziali compratori, essendo catalogabile semplicemente come fallace indicazione circa l’origine italiana del prodotto. Indiscutibile, invece, secondo i giudici, la capacità ingannevole verso i compratori dell’uso dello scudetto, richiamante, è evidente, l’idea di una produzione in Italia. (Sentenza 5847 del 18 febbraio 2022 della Cassazione)

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