Stanza in affitto negata alla persona transessuale: la proposta alternativa esclude la discriminazione

Fondamentale il fatto che la società proprietaria dell’immobile abbia offerto alla persona transessuale una soluzione più appetibile

Stanza in affitto negata alla persona transessuale: la proposta alternativa esclude la discriminazione

Respinta perciò la richiesta di risarcimento avanzata alla persona transessuale nei confronti della società proprietaria dell’immobile. I giudici chiariscono però che la discriminazione sessuale può riguardare anche le persone che hanno un’identità sessuale in fase di transizione. Nel caso specifico, però, è ritenuta corretta la condotta della società proprietaria dell’immobile che ha sì negato alla persona transessuale la possibilità di prendere in affitto una stanza – di appena 12 metri quadrati – all’interno di una struttura residenziale destinata agli studenti universitari, ma allo stesso tempo gli ha offerto una soluzione molto più appetibile, ossia un monolocale, di 40 metri quadrati, nel centro cittadino. Decisiva anche la constatazione che la persona transessuale è un professionista e non certo uno studente, e quindi non aveva i requisiti per ottenere in locazione una stanza all’interno della residenza universitaria. (Ordinanza 7415 del 7 marzo 2022 della Cassazione)

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