Superficiale il tagliando auto: risarcito il proprietario del veicolo
Il mancato approfondimento sulle condizioni della vettura ha provocato grosse ripercussioni sul proprietario

Se è superficiale il tagliando auto effettuato in concessionaria, allora è legittima la richiesta di risarcimento avanzata dal proprietario del veicolo bloccato, poco tempo dopo, a causa della fusione del motore. Decisivo l’accertamento della causa che ha provocato il grosso guasto, ossia l’errato posizionamento del tubo di recupero dell’acqua. I giudici osservano che sarebbe stato semplice, durante il tagliando, rendersi conto della pessima collocazione del tubo e porvi rimedio per tempo. Evidente, perciò, la responsabilità addebitabile alla concessionaria per il danno subito dal proprietario del veicolo. In sostanza, appurata la causa della fusione del motore, causa che va individuata nell’errato posizionamento del tubo di recupero dell’acqua, è logico dedurre che di quell’errato posizionamento si sarebbero dovuti rendere conto i tecnici della concessionaria in occasione dei controlli effettuati sulla vettura. Respinte tutte le obiezioni difensive proposte dal titolare della concessionaria. Impossibile, osservano i giudici, sostenere che verificare il non corretto posizionamento del tubo avrebbe significato sottoporre a controllo il motore del veicolo, impiegando un dipendente della concessionaria per un considerevole numero di ore, attività che non avrebbe poi trovato remunerazione nel corrispettivo del cosiddetto tagliando. Al contrario, si trattava soltanto di verificare se il tubo era mal posizionato, verifica che rientrava nella manutenzione ordinaria propria del tagliando e che non avrebbe richiesto alcun gravoso accertamento tecnico. (Ordinanza 12859 del 22 aprile 2022 della Corte di Cassazione)