Vita da casalinga durante il matrimonio e ora è impossibilita ad accedere al mondo del lavoro: le va riconosciuto l’assegno divorzile

Decisiva la constatazione che la minore solidità economica della donna è frutto anche della rinuncia alle aspettative professionali durante il matrimonio

Vita da casalinga durante il matrimonio e ora è impossibilita ad accedere al mondo del lavoro: le va riconosciuto l’assegno divorzile

Non contestabile il diritto dell’ex moglie all’assegno divorzile se la rilevata sproporzione economico-patrimoniale tra lei e l’ex marito è riconducibile in sostanza alle scelte prese d’intesa da loro due durante la vita matrimoniale e mirate a sacrificare le prospettive professionali della donna sull’altare della gestione della famiglia. Inutile, nella vicenda presa in esame dai giudici, l’azione giudiziaria proposta dall’uomo e mirata a contestare l’assegno divorzile riconosciuto all’ex moglie. Su questo fronte, difatti, i giudici sottolineano che la maggiore solidità economica dell’uomo è frutto anche della disponibilità mostrata dalla donna durante il matrimonio: nello specifico, ella, d’intesa con l’allora marito, ha sacrificato le proprie aspettative professionali, ha rinunciato alla possibilità di lavorare per dedicarsi completamente, per quasi trent’anni, all’attività di casalinga. Questo sacrificio va in sostanza premiato, secondo i giudici. Anche perché oggi, a matrimonio chiuso, la donna, a causa della non più giovane età e di alcune problematiche di salute, non ha la possibilità di recuperare il tempo perduto, cioè non può accedere al mondo del lavoro. (Ordinanza 7783 del 10 marzo 2022 della Cassazione)

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